Pentole da cucina: materiali a confronto

Esistono pentole di tutti i tipi e chi non è pratico spesso rimane sorpreso nel vedere come alcuni di questi materiali (ad esempio la ghisa) possano arrivare a prezzi molto alti. Per determinate cotture, infatti, ci sono materiali che funzionano assai meglio di altri, fino a rasentare la perfezione. Dall'alluminio al ferro, dall'acciaio inox al rame, non bisogna però dimenticare che alcuni materiali possono essere nocivi per la nostra salute, soprattutto perché a contatto con il cibo che ingeriamo.
L’acciaio e l’alluminio
L’acciaio è un materiale molto diffuso, ma non è antiaderente, motivo per cui o si usano parecchi condimenti (come olio e burro) o le pentole e le padelle in questo materiale vanno utilizzate per cotture dove c’è una cospicua parte liquida (ad esempio la cottura della pasta). L’acciaio in Italia viene prodotto seguendo severe disciplinari relativamente alla presenza di metalli pesanti nocivi come nichel, cromo e manganese.
Anche l’alluminio si trova spesso come materiale per la fabbricazione di pentole, in virtù del suo basso costo e dell’ottima conduzione di calore. Le pentole in alluminio tendono però ad ammaccarsi in fretta ed è soprattutto necessario che i prodotti in alluminio siano sottoposti al processo di anodizzazione, per sigillare la superficie ed evitare la migrazione di elementi tossici per il sistema nervoso.
Il teflon, la ghisa, il rame
Il teflon, o più correttamente politetrafluoroetilene, è un composto molto usato come rivestimento per pentole e padelle perché ha eccezionali caratteristiche di antiaderenza. Il rischio, però, è quello di rigarle con utensili in metallo o durante il lavaggio con spugne abrasive: in questo caso potrebbero essere rilasciati dei composti dannosi per l’uomo, eventualità possibile anche riscaldando troppo (oltre i 260 °C) la stessa padella. Le nuove padelle “effetto pietra” (non vera pietra, come la pietra ollare) sono molto simili, ma resistono di più all'abrasione.
La ghisa – che va pulita senza usare acqua – garantisce una diffusione uniforme del calore ed è perfetta per cotture lente, a cui dà una morbidezza senza pari. Il rame ha lo svantaggio di essere piuttosto costoso, ma è ottimo per la conducibilità termica; un po’ meno per la salute, visto che se non vengono stagnate periodicamente le pentole e le padelle in rame rischiano di formare depositi di verderame (od ossido di rame) tossici per l’uomo. Nessun rischio invece per la ceramica, anche se le caratteristiche di antiaderenza sono piuttosto scarse.